La Marcia dei Valori 2024 a Imola a 32 anni dalla strage di Capaci
Alle 17 e 56 minuti del 23 maggio 1992 i sismografi dell’Osservatorio geofisico di Monte Cammarata, in Sicilia, registrarono una forte onda d’urto. A provocarla non era stato un terremoto, ma l’esplosione potentissima che uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della loro scorta Vito schifano, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Dopo solo 57 giorni toccò a Paolo Borsellino, e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
A distanza di 32 anni in un gemellaggio simbolico, le scuole di Imola e di Castel Maggiore scendono in piazza per rimarcare i valori alla base della legalità.
Giunta alla terza edizione, la marcia si svolgerà in contemporanea ispirandosi alla frase di Giovanni Falcone “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere”.